lunedì 28 marzo 2022

Una splendida poesia di Carlo Molinari "A nulla importa"

A nulla importa


Se vorrai farti amare,

ti amerò per quello che sei.

A nulla importa, ed è verità,

qualche capello bianco in più,

qualche ruga ai bordi degli occhi,

qualche chilo sotto il mento

e tra i fianchi da cingere,

e ancor desiderare.

Anch’io, come te,

amo le sinfonie della vita.

A lei mi tengo stretto, e sorrido,

mentre gli anni come coltelli

plasmano il mio aspetto,

e scopro d’amare i miei silenzi.

Più se ne andranno i giorni,

più il tempo lancerà l’attacco.

Nulla importa,

splenderemo lo stesso.

La bellezza si trasforma,

e riluce in forma diversa.

Giovani si resta nella parola,

nel tacere al momento giusto,

in una carezza non sfrontata,

in un fiore donato senz’anniversari.

A nulla conta un anno in più,

solo il calendario se ne accorge

e solo lui non ha pietà,

ma è fatto di carta straccia

e in un attimo prende fuoco.

Finché avrò una penna in mano

sarò giovane nell’anima,

e nei miei versi non si parlerà

di quel che se n’è andato,

ma solo d’emozione e poesia.

C’è ancora luce negli occhi

e il sorriso sa acquietare,

la voce rasserena,

le mani, anche se tremano,

sanno ancor cos’è una carezza

e la bocca sa il valore d’un bacio.

Gli anni non m’hanno fregato

la voglia e l’entusiasmo

d’un cielo aperto d’usignoli.

Solo qualche dolenza in più,

i ricci disseminati al Maestrale,

e la vista che non è più la stessa.

Ma ho consapevolezza

e fame di tante primavere.

Se vorrai farti amare,

ti amerò per quello che sei.

Il sole, sai, è sempre lo stesso,

ed è solo un imbroglio

se io non corro più come prima.

Carlo Molinari

Opera pubblicata ai sensi della legge 22 aprile 1941 n. 633, capo V, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione, in qualunque forma, senza autorizzazione dell’Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta legge.



sabato 5 marzo 2022

Sogna bambino mio

                           


Sogna bambino mio


Tuonano i mostri distruttivi,

abbagliano le notti insonni

i bagliori delle bombe

e il cuore scoppia

dentro il petto,

ma senza tremare

una mano materna accarezza

un capo di bimbo...

dormi piccolo mio

non ascoltare,

dormi

piccolo mio

per non vedere

le lingue di fuoco che divorano

la libertà e la vita,

tu non sai cos'è la guerra,

dormi

per non vedere

come anche i sogni vanno in fumo,

quando le menti ubriache di potere

camminano sui corpi dilaniati

e non ne hanno pena

perché Satana le offusca

e le concupisce con false promesse

di ori e potenza

che non saranno passaporto

per il viaggio eterno...

Ma tu dormi

bambino mio

e sogna tutto ciò che è bello

Giusy Maugeri

Opera pubblicata ai sensi della legge 22 aprile 1941 n. 633, capo V, sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione, in qualunque forma, senza autorizzazione dell’Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta legge.